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Mlps e Unioncamere insieme per l’inclusione e per lo sviluppo dell’Imprenditoria migrante

L’imprenditoria migrante, come leva per l’inclusione e per la crescita, è stata al centro di un evento organizzato a Roma dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e da Unioncamere, nell’ambito di una collaborazione per promuovere le imprese dei migranti, rafforzarne i rapporti con il sistema camerale e ampliarne la conoscenza.

La sinergia tra Mlps e Unioncamere è nata alla luce della strutturalità, della costante crescita, ma anche delle criticità del fenomeno: si tratta generalmente di microimprese, concentrate in settori a basso valore aggiunto e a basso tasso di innovazione, spesso in difficoltà per la complessità delle norme e della burocrazia, poco collegate con il resto del tessuto produttivo e con le istituzioni.
“Ringrazio Unioncamere per aver realizzato il progetto Futurae. Programma Imprese Migranti, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e giunto alla sua seconda edizione. Sostenere i cittadini migranti con azioni concrete, adeguati percorsi formativi nell’opportunità di fare impresa, concorre a realizzare una ‘buona’ integrazione e a scardinare l’immigrazione illegale, sostenuta da trafficanti senza scrupoli che sfruttano e traggono profitto dalla miseria dei più vulnerabili”, ha detto il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, aprendo l’evento. “Il nostro governo non è contro l’immigrazione, ma è contro l’immigrazione senza regole e senza diritti, che inquina il mondo del lavoro e annulla la dignità delle persone. Il consolidamento e la crescita del numero delle ‘imprese migranti’ in Italia, che oggi sono 660mila, rappresentando l’11% del totale, con oltre un milione di addetti, è un fattore positivo di inclusione sociale e di crescita della Nazione, che può contribuire allo sviluppo di nuove imprese anche in connessione con l’Africa, in linea con il Piano Mattei varato dal presidente Meloni. Fare impresa seguendo le regole contribuisce all’erogazione di servizi e genera valore condiviso, rafforzando i legami sociali e di cittadinanza, nel solco di quel modello che ci siamo impegnati a sostenere con una programmazione dei flussi per la prima volta triennale, un aumento delle quote con oltre 450 mila ingressi autorizzati tra il 2023 e il 2025, e l’introduzione di ingressi fuori quota per chi ha frequentato all’estero programmi di formazione professionale e civico-linguistica”.

“Insieme al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete – stiamo favorendo, tramite programmi di formazione, le politiche di inclusione degli stranieri nel nostro Paese. Molto resta ancora da fare e sarà anche opportuno studiare come le politiche di inclusione vengano affrontate in altri Paesi Europei. La collaudata esperienza che abbiamo maturato con il sistema informativo Excelsior ci segnala le difficoltà di reperimento di manodopera, soprattutto di quella specializzata, da parte del sistema industriale italiano. Per questo, vista anche la situazione di denatalità del nostro Paese, sarà bene esaminare le possibilità di agevolare una immigrazione regolata senza dimenticare i milioni di cittadini di origini italiane presenti, ad esempio, in Sud America”.  

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