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Mobilità sostenibile, nasce l’ Osservatorio Freight Insights

Sopperire alla strutturale carenza di dati e informazioni aggiornate sul settore logistico, per fornire gli elementi necessari a leggere e intrepretare i trend che attraversano un comparto sempre più rilevante per l’economia nazionale. Con questo obiettivo nasce l’Osservatorio Freight Insights del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most), sviluppato  in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture (Cseli), che è stato presentato a Roma nell’ambito del Forum Internazionale di Conftrasporto.

In questa occasione sono stati illustrati i risultati del primo studio dell’Osservatorio, dal titolo Deep uncertainty e cambiamenti strutturali di sistema: analisi della trasformazione delle supply chains. Lo studio indica che il settore della logistica e del trasporto merci sta subendo trasformazioni profonde, che richiedono lo sviluppo di sistemi logistici resilienti, reattivi e proiettati all’innovazione. Una crescente complessità che ha messo in risalto il ruolo strategico della logistica, il cui valore rispetto al Pil in Italia è aumentato dal 7,2% all’8,9% dal 2019 ad oggi.

Lo studio parte da un’analisi del contesto che evidenzia quantitativamente l’entità della rottura degli equilibri su cui si basavano le supply chain internazionali negli ultimi quindici anni, scosse da forti ondate di disruption che hanno portato a un vertiginoso aumento dei costi, mettendo a dura prova la tenuta economica delle aziende del settore. Negli ultimi cinque anni, infatti, si è registrato un aumento significativo del prezzo dell’energia (+31%), dei canoni di locazione (+26%) e del costo della manodopera (+13%). Parallelamente, il costo del denaro ha visto una forte impennata (+163% nel 2023 e +182% negli ultimi cinque anni), con conseguenti aumenti nei costi di investimento e di mantenimento a scorta.

Come evidenzia il report, la crescente complessità e incertezza del contesto ha avuto come diretta conseguenza una drastica contrazione del numero di operatori del settore, con il consolidamento della filiera attorno ai player più strutturati: dal 2009 si è infatti assistito a una riduzione di 35.000 aziende. Un fenomeno che ha riguardato in particolar modo gli autotrasportatori (-30% dal 2009) e i gestori di magazzino (-49%).

Il trend di consolidamento è confermato inoltre dagli sviluppi recenti nelle attività di fusioni e acquisizioni (M&a), che sono diventate sempre più rilevanti sia in termini di numero che di valore economico. Dal 2015 sono state mappate 214 operazioni che hanno riguardato le aziende italiane di logistica, finalizzate in particolare al consolidamento del network logistico (88 operazioni) e allo sviluppo di terminal portuali (41 operazioni).

L’aumento della resilienza degli attori del settore, nota lo studio, risulta all’aumento degli investimenti in tecnologia. Negli ultimi anni, le startup logistiche internazionali hanno raccolto complessivamente oltre 10 miliardi di dollari, con una crescita del 7,5% dal 2020, focalizzandosi soprattutto su tracciabilità avanzata e sistemi di gestione del rischio. 

Infine, al centro dei progressi in atto si nota la consapevolezza crescente, tra le aziende committenti e fornitrici di servizi logistici, della necessità di declinare la propria sostenibilità in termini ambientali, sviluppando strategie green.  Il lavoro delle aziende in chiave di riduzione dell’impatto ambientale si articola in quattro aree principali: trasporto, magazzino, network design e packaging: le azioni concrete in atto vanno dal rinnovamento delle flotte di veicoli, alla riconfigurazione delle reti logistiche per ridurre le distanze di trasporto, fino alla scelta e sviluppo di immobili green, ricercando la conformità ai criteri Esg e l’efficienza energetica ad ogni livello dei processi. 

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