La frenata era stata preannunciata nei mesi precedenti, con una chiusura del totale mercato a -3,8%.Preoccupa la ristorazione che, per la prima volta da inizio anno, chiude in campo negativo a -1,9%. Continua la flessione di abbigliamento-accessori a -3,8% legata alla prolungata stagione estiva e di altro retail a -7,8%.I canali di vendita sono tutti in negativo, le vie dello shopping a -5,3%, i centri commerciali a -2,9%, i negozi di prossimità a -0,4%. Scivola anche il travel a -0,2%. Bene l’online che cresce del +15,1%. Nelle regioni la migliore è il Trentino Alto Adige a +5,3%, il Molise si conferma per il 2° mese consecutivo la peggiore a -13,1%. Nelle città di provincia Cuneo mostra le migliori performance a +6,1%, Caltanissetta precipita a -13,3%
Un ottobre negativo per i consumi che chiudono a -3,8% rispetto a ottobre 2022.
Settori Ott 23 vs Ott 22 Ytd 2023 vs Ytd 2022
Abbigliamento/accessori -3,8% 2,8%
Ristorazione -1,9% 9,7%
Altro retail -7,8% -0,2%
Totale -3,8% 4,7%
Quanto ai canali di vendita spicca l’online con una crescita del +15,1%, ma sono tutti in negativo gli altri, dai centri commerciali a -2,9% alle high street a -5,3%, leggermente meglio i negozi di prossimità a -0,4% e il travel -0,2% che, dopo l’exploit dei mesi estivi in cui ha abbondantemente superato incrementi del +20%, si sta ridimensionando.
Canali Ott 23 vs Ott 22
Centri Commerciali -2,9%
Travel -0,2%
Online 15,1%
Prossimità -0,4%
High Street -5,3%
Totale -3,8%
Il progressivo anno gennaio-ottobre23 vs gennaio-ottobre22 chiude a +4,7% con una buona performance della ristorazione a +9,7%. Ancora deboli abbigliamento-accessori a +2,8% e altro retail che si mantiene a -0,2%. Nei canali di vendita il travel resta insieme all’e-commerce il più performante a +6,4% vs 2022, i restanti canali mantengono qualche punto di vantaggio nel confronto con l’anno precedente, accusando, tuttavia, un ritardo generalizzato sul 2019.
Nelle aree geografiche si salva solo il Nord-est a +2,1%. Il Sud conferma performance negative a -6,5%, seguito dal Centro a 3,2% e dal Nord-ovest a -2,5%.
Nelle regioni la migliore è il Trentino Alto Adige a +5,3%, il Molise si conferma per il 2° mese consecutivo la peggiore a -13,1%. Nelle città di provincia Cuneo mostra le migliori performance a +6,1%, Caltanissetta precipita a -13,3%.
Area Nielsen Ott 23 vs Ott 22
Nord-Ovest -2,5%
Nord-Est 2,1%
Centro -3,2%
Sud -6,5%
Totale -3,8%
«Se mai ce ne fosse stata necessità – conferma Mario Maiocchi, direttore centri studi Confimprese – il mese di ottobre conferma la difficoltà dei consumatori nel mantenere i livelli di spesa degli anni precedenti. Con l’incremento inflazionistico cumulato su due anni, pari al +14%, i consumi obbligati quali affitti, energia, trasporti e primari come alimentari e beni di prima necessità, hanno eroso in modo significativo la quota di reddito disponibile per consumi più discrezionali quali abbigliamento, entertainment, beni per la casa, elettronica di consumo e ora anche ristorazione. I consumatori cercano con più attenzione il risparmio, le offerte e la convenienza. Se i retailer vogliono affrontare con successo il periodo commerciale più importante dell’anno dovranno cogliere queste tendenze di fondo e allinearsi ai mutati orientamenti di spesa dei consumatori».
Resta da capire come si comporteranno i consumatori nel mese di dicembre, anche in considerazione dei risultati del Black Friday che rischiano di compromettere gli acquisti natalizi.
«L’ultimo trimestre dell’anno – dichiara Alessandro Olivari, senior partner Jakala – si apre con un ulteriore assottigliamento del segno positivo delle performance rispetto all’anno scorso – con calo di 1 punto percentuale dal +5,7% del mese scorso al +4,7% attuale – e risultati del mese di ottobre negativi in tutti i settori rispetto allo stesso mese del 2022, trainati principalmente dall’altro retail. In termini di fatturato per canali di vendita, a ottobre le high street registrano risultati fortemente negativi, confermando una contrazione generalizzata dei consumi. La tendenza traspare anche dal trend delle visite, che si attestano al di sotto dei valori 2022, particolarmente per i canali high street e centri commerciali».