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Osservatorio consumi elaborato da Jakala per Confimprese: rallentamento progressivo a -1,1% sullo stesso mese 2022

In frenata la ristorazione, che pur mantenendo il segno positivo +2,1%, frena la corsa positiva rispetto ai due mesi estivi precedenti. In calo il settore abbigliamento-accessori a -1,9%.

Fanalino di coda altro retail a -5,4%. I canali di vendita sono in linea con gli andamenti generali del totale mercato a esclusione del travel che conserva il vantaggio sugli altri canali e chiude il mese con crescite a due cifre, grazie anche all’afflusso del turismo straniero e nostrano. Nelle regioni l’Umbria mostra i migliori andamenti a +8,3%, la Puglia i peggiori a -8%. Nelle città di provincia Asti registra il risultato più alto +8,21%. Tante le province in negativo, tra cui Belluno a -9,61% registra i tassi flessione più bassi

L’Osservatorio permanente Confimprese-Jakala sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e altro retail registra un decremento del -1,1% rispetto allo stesso periodo 2022. L’effetto inflattivo del +5,4% (dati Istat) è ormai un chiaro indicatore di difficoltà dei consumi. Rispetto al periodo pre- pandemico i dati a valore sono in modesto negativo (-1,5%) ma, anche in questo caso, ben lontani dalla mera dinamica inflazionistica del quadriennio (Istat vs 2019 +16,7%). Si profila, dunque, uno scenario in cui i consumi rallentano in modo progressivo la corsa al recupero che si era osservata fino al mese di maggio. Già giugno e luglio avevano mostrato i primi segnali di decrescita, che si confermano con la proiezione dei dati di agosto.

Rimane positiva la crescita a livello progressivo del totale mercato (gen-ago23 vs gen-ago22), che registra un +6,7% vs 2022, valore che va oltre l’effetto inflattivo, ma che – occorre ricordarlo – è anche frutto della debolezza dei primi mesi 2022 ancora affetti da Omicron.

Nei settori merceologici anche per la ristorazione, che fino a luglio, sia pure in rallentamento, aveva tenuto buoni tassi di crescita, inizia l’inversione di tendenza con +2,1%. Negativo abbigliamento-accessori a -1,9%. Fanalino di coda altro retail (casa-arredo, ottica, elettronica, salute-benessere, entertainment, librerie, servizi) che registra -5,4% con un’alta volatilità fra le differenti merceologie con segni positivi e negativi anche a due cifre.

 

  Agosto 2023 Vs Agosto 2022
Ristorazione +2,1%
Abbigliamento-accessori -1,9%
Altro retail -5,4%
Totale mercato -1,1%

 

Nei canali di vendita si registra un allineamento al totale mercato per centri commerciali, outlet e high street. Continua, di contro, la crescita a due cifre del canale travel, che beneficia del buon afflusso del turismo straniero nel Belpaese, oltre a quello nostrano.

Nelle aree geografiche la migliore performance è per il Nord-est con +3,2%. Leggero ritardo rispetto ad agosto 2022 per il resto del panel, soprattutto tenendo conto dell’evoluzione dell’inflazione, con il Centro a -0,2%, Nord-ovest a -0,5% e Sud a -1,9%.

Nelle regioni l’Umbria mostra i migliori andamenti a +8,3%, la Puglia i peggiori a -8%.

Nelle città di provincia Asti registra il risultato più alto +8,21%. Tante le province in negativo, tra cui Belluno a -9,61% registra i tassi di flessione più bassi.

  AGOSTO 2023 VS AGOSTO 2022
Nord-est +3,2%
Nord-ovest -0,5%
Centro -0,2%
Sud -1,9%

 

«Il mese di agosto conferma il trend di rallentamento dei consumi già accennato nei mesi di giugno e luglio – chiarisce Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese –, ma che si sta ora consolidando e pone quindi seri interrogativi sulle aspettative per il periodo più importante dell’anno, ovvero l’autunno e il Natale. I consumatori stanno gradualmente modificando i loro budget e orientamenti di spesa e di conseguenza le aziende retail dovranno adeguare le loro politiche di offerta e promozionali».

È chiaro che, se nel 2002 i consumatori avevano risposto in modo sorprendente rispetto alle crisi precedenti, mostrando esigenze di svago attraverso un aumentato consumo del fuori casa, grazie anche ai 140 miliardi di risparmi accumulati durante il Covid, nel 2023 assistiamo a uno scenario mutato. Il prolungarsi della guerra, l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse hanno reso il consumatore più attento e meno disposto a spendere se non per gli acquisti di prima necessità.

«Nonostante le visite presso i punti vendita – commenta Alessandro Olivari, senior partner Jakala  abbiano mostrato un generale aumento nei mesi estivi rispetto al primo trimestre dell’anno, +3 punti percentuali, il rallentamento dei consumi che si sta registrando negli ultimi mesi trasversalmente in tutti i settori rispetto al 2022 si conferma anche con i risultati di agosto, che portano le performance dell’anno dal +8,1% del mese scorso al +6,7% attuale. Allo stesso tempo, nel trimestre in corso stiamo registrando un aumento della propensione allo spostamento rispetto al trimestre precedente +10%, che spinge i consumatori più lontano alla ricerca di offerte e promozioni».

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