La Banca Mondiale ha presentato il consueto rapporto annuale sull’economia del Pakistan. Lo studio, disponibile sul sito della Banca Mondiale fornisce dati ed indicazioni sui progressi avvenuti nelle politiche di stabilizzazione dell’economia e del bilancio statale. Gli economisti della banca evidenziano le priorità future per l’azione del potere esecutivo per creare le condizioni di una robusta crescita del Pil ed ulteriore rafforzamento dei fondamentali economici.
Gli esperti della Banca Mondiale si aspettano che la crescita delle attività economiche “rimanga moderata” nel breve – medio periodo. Nel 2024 la crescita del Pil dovrebbe attestarsi intorno all’1,8%
Il Pakistan continuerà a registrare problemi di liquidità in valuta estera a causa del persistente deficit della bilancia commerciale e del limitato accesso ai finanziamenti internazionali. La recente conclusione dell’accordo di stand-by con il Fondo Monetario Internazionale e le linee di credito rinnovate da alcuni paesi non modificheranno lo status delle riserve estere. secondo gli analisti della Banca, l’attuale fase di ripresa delle attività economiche non appare sostenibile ne sufficiente per migliorare le condizioni economiche della popolazione. Un robusto processo di riforme economiche (fiscale, sistema welfare, sussidi energia, aiuti al comparto agricolo, garanzie pubbliche alle partecipate dello stato, etc,) è necessario per ricreare la fiducia degli operatori economici ed avviare i consumi e gli investimenti privati. La Banca Mondiale stima che la crescita delle attività produttive del Pakistan dovrebbe attestarsi ad una media del 2,5% nei prossimi anni. Nel 2024 l’inflazione à destinata a rimanere elevata (intorno al 26%) a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia sul mercato domestico. Una prevedibile graduale moderazione dei prezzi internazionali delle materie prime potrebbe influire positivamente sull’inflazione nel medio termine, il deficit delle partite correnti si manterrà a livelli bassi rispetto al Pil (circa 0,7%) per la minore domanda interna e per le continue misure di gestione delle importazioni. Il rapporto deficit PIL dovrebbe ridursi ulteriormente nei prossimi anni (0,6%).