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Piano Strategico Eni 2025-2028: accelerazione della strategia di transizione e trasformazione

Claudio Descalzi e il top management di Eni hanno presentato alla comunità finanziaria i dettagli del piano strategico 2025-28 e le previsioni di lungo termine.

Global Natural Resources

La produzione underlying crescerà del 3-4% all’anno fino al 2028, e così fino al 2030. La crescita della produzione reported, al netto degli effetti dell’attività di gestione del portafoglio, sarà compresa tra il 2-3% all’anno.

L’esecuzione dei progetti di elevata qualità che compongono il portafoglio Eni e la disciplina nella spesa per investimenti determineranno un miglioramento del 40% del Fcf (Free Cash Flow) Upstream per barile al 2030.

Ggp continuerà a focalizzarsi sulla massimizzazione del valore del proprio portafoglio di asset e si prevede che generi in media €800 milioni all’anno di Ebit pro forma nell’arco del piano, con un upside nel 2025 fino a oltre €1 miliardo qualora le condizioni di mercato lo consentissero, come nel 2024.

Nel 2025 Eni prevede di lanciare la nuova società satellite relativa al business della Ccus (Carbon, Capture, Utilisation and Storage), consolidando i propri progetti in un’unica entità e facendo leva sulla propria competenza tecnica e finanziaria, avviando così un nuovo e importante business dalla fine di questa decade.

Transizione energetica

Con Plenitude ed Enilive, Eni ha creato due business integrati a crescita elevata che supportano i clienti nella decarbonizzazione dei consumi di energia. L’ingresso nel 2024 di nuove forme di capitale in questi business, a supporto della loro crescita, ha confermato il valore significativo che Eni sta creando con essi. I business di Eni legati alla transizione hanno non soltanto un loro valore di mercato, ma contribuiscono altresì alla diversificazione e resilienza a livello di gruppo generando utili e i flussi di cassa crescenti.

La capacità installata di energia rinnovabile di Plenitude è prevista crescere di circa 4 volte, fino a 15GW, entro il 2030. Tale crescita consentirà di quasi raddoppiare l’Ebitda entro il 2028, fino a €1,9 miliardi, livello che crescerà ulteriormente fino a oltre €2,5 miliardi entro il 2030. Si prevede che il Roace a medio termine si attesterà intorno al 10%.

L’obiettivo di oltre 5 milioni di tonnellate di capacità di produzione di biocarburanti entro il 2030 e l’opzionalità per la produzione di Saf di oltre 2 milioni di tonnellate sono confermati. Si prevede che Enilive aumenterà l’Ebitda a €2,5 miliardi entro il 2028 e che più che triplicherà il risultato del 2024, raggiungendo €3 miliardi entro il 2030. Enilive è nella posizione di generare un Roace superiore al 15%.

Sia per Plenitude che per Enilive si prevede di continuare a ricevere manifestazioni di interesse, ed è probabile che Eni accoglierà anche per Plenitude, come fatto per Enilive, investimenti esterni fino a un livello di partecipazione di circa il 30%.

Trasformazione

I cambiamenti nella domanda del mercato dell’energia richiedono, in alcuni casi, una risposta strutturale nelle attività tradizionali. I cambiamenti che Eni ha apportato, dal 2014, nella conversione delle proprie raffinerie italiane in bioraffinerie ne costituiscono un esempio.

La Società è ora impegnata nella trasformazione di Versalis, in risposta a un mercato europeo della petrolchimica profondamente deteriorato. Eni sta cessando le attività relative allo steam cracking, in difficoltà per lo scenario europeo, e proseguirà nel percorso di sviluppo di nuove piattaforme di business, come il compounding e i polimeri specializzati, la biochimica e la circolarità attraverso il riciclo chimico e meccanico.

Il piano di trasformazione di Versalis include anche la realizzazione di nuove iniziative industriali coerenti con la strategia di Eni, sia nella bioraffinazione che nelle iniziative di stoccaggio di energia, e potenzialmente anche nei data center e nell’intelligenza artificiale.

Si prevede che Versalis raggiunga un Ebit a break even entro il 2027, un miglioramento dell’Ebit adjusted di circa €900 milioni entro il 2028 (rispetto al 2024) e una riduzione degli investimenti di circa €350 milioni rispetto al Piano precedente, che condurrà al pareggio del Fcf entro il 2028 con un Roace relativo alle nuove piattaforme di business di circa il 10% entro il 2030.

Strategia Finanziaria

Il modello finanziario di Eni supporta l’attuazione del piano strategico lungo tutto il ciclo dei business, garantendo resilienza finanziaria e accesso a nuove forme di capitale, generando creazione di valore e remunerazione agli azionisti.

Si prevedono investimenti, al netto delle operazioni di portafoglio, pari a €7 miliardi all’anno nel corso del Piano, in linea con lo scorso anno nonostante il significativo contributo di portafoglio nel 2024, e pur in presenza di inflazione a valere sui costi e dell’apprezzamento del dollaro. Per il 2025 si prevedono investimenti organici inferiori a €9 miliardi, e tra €6,5 e €7 miliardi al netto del portafoglio.

Eni prevede che il business crescerà in modo altamente competitivo, che il Cffo/azione crescerà a un tasso medio annuo del 14% fino al 2028 e continuerà con tale trend fino al 2030, grazie al miglioramento della performance e alla crescita di tutti i business. Partendo da un livello di Cffo nel 2025 pari a €13 miliardi a $75 per barile, si prevede un Cffo complessivo nel corso del Piano pari a €60 miliardi, che, associato a un piano disciplinato di investimenti netti, genererà complessivamente €33 miliardi di Free Cash Flow (Fcf) nel periodo 2025-2028.

La crescita sostenuta del flusso di cassa e la disciplina negli investimenti garantiscono un andamento fortemente positivo dei ritorni con un miglioramento di 6 punti percentuali del Roace fino a circa 13% entro il 2030.

Eni nel 2024 ha compiuto progressi significativi nella gestione del portafoglio, operando rapidamente e conseguendo incassi netti superiori rispetto a quanto previsto nel piano precedente. Il leverage pro forma a fine anno è pari al 15% e si prevede che si attesterà nel range 10-20%, con una media del 16% nel corso del nuovo Piano, cioè 5 punti percentuali in meno rispetto a quanto previsto in precedenza.

Un tratto distintivo della strategia finanziaria di Eni è l’impiego dei satelliti per accedere e raccogliere capitale per il business. L’accesso a nuove fonti di capitale supporta in modo efficiente la crescita sia nell’Upstream, come confermato da Var, Azule, Ithaca e ora Indonesia, sia nelle attività legate alla Transizione, come con Plenitude, Enilive e la società dedicata alla Ccs. Oltre a questo obiettivo strategico, tali azioni evidenziano anche il valore significativo che Eni continua a creare in tutti i business.

Oltre al crescente valore dell’azienda, una remunerazione competitiva per gli azionisti è parte integrante della proposta di Eni. Il dividendo è la priorità dell’azienda e si prevede di incrementarlo nel tempo, migliorandone anche la qualità. Eni intende aumentare il dividendo 2025 del 5% a €1,05 per azione, mentre nel corso del Piano quadriennale si prevede una cash neutrality a livello di dividendo in media sotto i $40 al barile. Grazie alla validità della strategia e alla maggiore resilienza della struttura finanziaria, Eni sta incrementando il payout target al 35-40% del Cffo, dal precedente 30-35%, e, insieme al dividendo, annuncia per il 2025 un programma di buyback per un valore di €1,5 miliardi.

Il commento di Claudio Descalzi

“Eni continua a ottenere risultati eccellenti in un contesto in continua evoluzione, a conferma della nostra consolidata capacità di esecuzione, abilità nel gestire le sfide emergenti e nel cogliere le opportunità future. Eni è focalizzata su business in cui detiene punti di forza distintivi in termini di competitività, basati su tecnologia e catene del valore integrate, e che generano crescita e rendimenti attrattivi in rapporto al rischio. Il nostro approccio strategico sempre coerente ci ha consentito di adattare all’evoluzione del mercato i nostri punti di forza tradizionali, come l’Upstream; di rilanciare la Chimica; di creare nuovi business di valore in ogni ambito delle nostre aree operative, quali Plenitude, Enilive, la società satellite relativa alla Ccus e la business combination in Indonesia-Malesia. Questi risultati riflettono la solidità della nostra strategia: prevediamo di proseguire nel nostro percorso di successo anche nel 2025, e di compiere ulteriori significativi progressi.

Abbiamo inoltre rafforzato la nostra struttura finanziaria con l’obiettivo di supportare la nostra strategia di crescita e diversificazione, e di garantire una remunerazione agli azionisti altamente attrattiva. In particolare, con l’ingresso di nuove forme di capitali nelle nostre società satellite, facciamo leva sulle evoluzioni nei mercati dei capitali, finanziando in modo efficiente la nostra crescita e, soprattutto, garantendo una significativa creazione di valore.

A livello finanziario, prevediamo di aumentare il Cash Flow From Operations (Cffo) per azione di oltre il 14% in media all’anno nel corso di questo decennio, grazie alla crescita in tutti i business e al sostanziale miglioramento dei ritorni, e di incrementare il Roace di circa 6 punti percentuali nello stesso periodo. Inoltre, la struttura finanziaria di Eni è migliorata significativamente: il leverage si attesterà a un livello storicamente basso, in media al 16%, 5 punti percentuali in meno rispetto al precedente Piano. È altresì importante sottolineare che proseguiremo nella riduzione delle emissioni nelle attività operative, offrendo al contempo ai nostri clienti un portafoglio crescente di energia a zero e basse emissioni di carbonio.

Nel creare una società dal valore crescente, intendiamo riconoscere questi progressi attraverso una remunerazione agli azionisti sempre più attrattiva. Il nostro impegno a incrementare il dividendo resta la priorità, anche rimanendo focalizzati sulla riduzione della cash neutrality a livello di dividendo in media al di sotto di $40 al barile nell’arco del Piano quadriennale. Il dividendo sarà integrato da un piano di riacquisto di azioni proprie che porta il payout complessivo compreso tra 35% e 40% del Cffo, aumentato rispetto al range precedente pari al 30-35%, a testimonianza dei progressi strategici, operativi e finanziari compiuti. Inoltre, in caso di upside nella generazione di cassa, fino al 60% della cassa addizionale generata verrà distribuita a favore degli azionisti. Questo significa che per il 2025 proporremo un dividendo di €1,05 per azione, in aumento del 5%, e un riacquisto di azioni proprie inizialmente fissato a €1,5 miliardi con un upside fino a €3,5 miliardi.”

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