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Piccoli comuni e alberi monumentali d’Italia: rapporto 2024

Ad una categoria particolare di alberi, quelli monumentali, e al patrimonio forestale nazionale è dedicato il rapporto Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia.

La collana che ha come focus i piccoli comuni, così come definiti dalla legge Realacci n.158 del 6/10/2017, nelle due edizioni precedenti si è occupata in collaborazione con Coldiretti di prodotti tipici, stimando per la prima volta il peso delle produzioni Dop e Igp nei piccoli comuni, e di itinerari storico culturali, si arricchisce di un nuovo volume dedicato a questo asset di primaria importanza che interessa allo stesso modo nord e sud del Paese.

Il rapporto porta alla scoperta delle oltre 250 specie di alberi monumentali che popolano il Paese, che mostra inoltre una speciale relazione tra i piccoli comuni e i monumenti italiani, raccolti in un censimento in continua crescita grazie al lavoro del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Su un totale di 4.287 alberi monumentali individuati ad aprile 2024 sul territorio italiano, 2.107 si trovano nei piccoli comuni. Sono inoltre 1.548 i comuni italiani con almeno un albero monumentale, di questi 962 sono piccoli comuni. Guardando allo specifico delle regioni, il primato per numero totale di alberi monumentali spetta al Friuli-Venezia Giulia, con 454 monumenti verdi, di cui quasi la metà, 209, nei piccoli comuni.

“Piccoli comuni, territori e comunità sono elementi fondamentali per rispondere alla domanda d’Italia che c’è nel mondo – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – un’Italia che fa l’Italia puntando sulla propria identità, come ha detto all’inizio di questo millennio l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: ‘Questi borghi, questi paesi rappresentano un presidio di civiltà. Sono parte integrante, costitutiva della nostra identità, della nostra Patria. Possono essere un luogo adatto alle iniziative di giovani imprenditori. L’informatica e le tecnologie possono favorire questo processo. Può diventare anche questa grande avventura un’opportunità da cogliere’. In particolare questo rapporto sarà la base per coinvolgere tanti attori della società italiana in un incontro con gli oltre 4000 alberi monumentali finora censiti”.

“L’agricoltura è diventata sempre più centrale nella protezione dell’ambiente, assicurando una costante manutenzione del territorio e una salvaguardia del paesaggio, sia in termini di tutela dal dissesto idrogeologico che di difesa delle sue bellezze e della sua biodiversità, di cui gli alberi monumentali rappresentano senza dubbio un patrimonio inestimabile, anche in chiave turistica – dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -. Un ruolo riconosciuto dalla Legge di Orientamento, fortemente voluta da Coldiretti, che è stato ora rafforzato dalla nuova figura dell’agricoltore “custode”. Oltre alla conservazione e valorizzazione delle produzioni locali, dall’allevamento di razze animali alla coltivazione di varietà vegetali, le aziende agricole sono diventate interlocutore qualificato delle pubbliche amministrazioni per la gestione del territorio, a partire proprio dalla difesa di formazioni vegetali e arboree monumentali. Si tratta di principi su cui la Coldiretti ha impostato la sua strategia e cioè la valorizzazione dei sistemi produttivi di qualità, sostenibili e rispettosi dell’ambiente affiancati dall’innovazione per rendere sempre più competitiva la produzione italiana e garantire un reddito adeguato agli agricoltori anche grazie al supporto delle attività connesse per attrarre così un numero crescente di giovani”.

“Questa seconda edizione del rapporto ‘Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia’ – dichiara Alessandra Stefani, direttore generale dell’Economia Montana e delle Foreste del Masaf – rafforza la positiva collaborazione tra la Fondazione Symbola e il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) che in base alla legge 19/12/2017 ha la responsabilità dell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia che nel giro di pochi anni è stato aggiornato ben sei volte, a testimonianza della cura e della attenzione verso uno dei patrimoni naturali e culturali più prestigiosi e preziosi del Paese. Un patrimonio che per essere meglio tutelato, conservato e curato ha bisogno del contributo di tutti e per questo il lavoro di sensibilizzazione e di diffusione delle conoscenze della Fondazione Symbola è particolarmente positivo ancor più perché rivolto ai 962 piccoli comuni che costudiscono ben il 50% degli alberi monumentali del Paese”.

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