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Ponti e feste: lavoriamo due giorni in meno abbassando il nostro Pil di 12 miliardi

Importo pari ai danni che potremmo subire dall’applicazione dai dazi imposti dall’Amministrazione Trump, a dirlo è un’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della Cgia su dati Prometeia e Istat.

Nel 2025 il nostro Pil è destinato a sfiorare i 2.244 miliardi di euro. Questo implica che produciamo poco più di 6 miliardi di euro di reddito al giorno. Includendo anche i bambini e gli anziani, l’importo pro capite giornaliero medio nazionale ammonta a 104 euro.

A livello provinciale il contributo per abitante più elevato è quello di Milano con 184,9 euro, seguono Bolzano con 154,1, Bologna con 127,6, Roma con 122 e Modena con 121,3.

In coda alla classifica nazionale, invece, troviamo la provincia di Sud Sardegna con 50,8 euro, Cosenza con 50,7 e, infine, Barletta-Andria-Trani con 50,6.

Quest’anno lavoreremo 251 giorni, in termini di Pil, questo ci “costerà”, in linea teorica, 12 miliardi di euro.

Secondo l’Ocse, infatti, solo la Grecia (1.897), la Polonia (1.803), la Repubblica Ceca (1.766) e l’Estonia (1.742) registrano un numero di ore lavorate per occupato all’anno superiore al nostro che, segnaliamo, è pari a 1.734. In Francia sono 1.500 ore per occupato e in Germania 1.343.

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