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“Progetti d’internazionalizzazione in Brasile, richiedono analisi preventive necessarie a comprendere le dimensioni del mercato”

La Camera di Commercio Italo Brasiliana di Milano (Ccib) è stata fondata nel 1954, ed è una Camera mista il cui obiettivo è fornire agli operatori economici italiani e brasiliani, informazioni, consulenza ed assistenza  In particolare Ccib, che è legalmente riconosciuta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e registrata nell’elenco delle Camere di Commercio italo estere o estere in Italia, intende informare e sostenere le imprese italiane nelle loro azioni d’internazionalizzazione verso il Brasile, fornire alle imprese italiane adeguati servizi perché possano valutare, con conoscenze opportune, le loro azioni verso il Brasile; adottare metodologie di comunicazione alle imprese, favorire, in ogni forma, le collaborazioni tra le due comunità economiche ed istituzionali, utilizzando, caso per caso, le azioni che occorrono favorire gli scambi tra queste diverse culture economiche.  Al suo Presidente, Luciano Feletto, abbiamo chiesto una sua visione del Brasile di oggi, in particolare per quel che riguarda le opportunità di investimento per le imprese italiane.

 Presidente, perché è necessaria particolare attenzione nel fare internazionalizzazione in Brasile?

Internazionalizzazione è un concetto articolato poco conosciuto nella reale applicazione del “fare”, poiché, per la maggioranza delle Pmi internazionalizzarsi vuol dire esportare “materiali, beni e strumenti” fuori dal territorio italiano. Ma per essere da subito efficaci e competitivi sul mercato brasiliano, l’internazionalizzazione richiede attenzioni e analisi preventive ad ogni azione (doganali, valutarie e fiscali), necessarie a comprendere le dimensioni del mercato, le implicazioni legislative e di mercato che le regolano, potendo con i riscontri oggettivi delle pre-analisi, pianificare un’internazionalizzazione, “commerciale e/o produttiva” compatibile alle dimensioni e caratteristiche dell’impresa ed al mercato locale, regolato da proprie leggi e sistemi d’operare.

 Tempo fa lei dichiarava: “Le proposte devono integrarsi alle esigenze, inclusa quella di carattere finanziario”, che ruolo hanno le banche per il supporto alle imprese?

È noto che le banche Italiane non sono presenti in Brasile con un sistema capillare di servizi, ma solo le principali hanno uffici di rappresentanza, i quali in sostanza agiscono da intermediari tra l’azienda e le banche locali. La non presenza di un sistema bancario nazionale che possa accompagnare le aziende nella loro Internazionalizzazione in Brasile in maniera efficace, limita anche il loro potenziale di penetrazione in tempi brevi. Per fare un esempio partico, operare economicamente con il Brasile richiede anche conoscenze e sistemi d’agire utili per l’azienda, anche a distanza, come quando vengono “effettuati pagamenti dall’Italia al Brasile – altra valuta fluttuante -”, questo richiede tra l’invio dei fondi ed il loro arrivo nella quantità e valuta stabilità in partenza, un servizio ed una presenza strutturata in Brasile, atta a svolgere, nell’interesse delle aziende, l’operazione in tempi certi, con cambi pre fissati e trasparenza in tutta l’operazione. Ed è per questo motivo che consigliamo sempre alle imprese di utilizzare chi può garantire assistenza reale e certificata, a questo proposito segnalo i servizi di un nostro importante socio, la Stonex, quotata al Nasdaq di New York con presenze strutturate in Brasile, specializzata nei cambi. Attraverso le sue competenze, Stonex permette alle aziende di effettuare dall’estero, pagamenti in valuta locale (Real-R$), con valori certi.  Certezze di cambi sulle valute sono necessarie alle operazioni e costi doganali, per pagare le imposte d’importazione e soprattutto capitalizzare la società di diritto locale (in presenza di diversi soci, con versamenti differiti), effettuando operazioni transazionali con valori certi in partenza.

 Le aziende italiane presenti in Brasile sono circa un migliaio e vanno da colossi mondiali a medio-piccole imprese. Quali settori sono consigliabili per investire in Brasile?

Il mercato brasiliano è in continua evoluzione, sia tecnologica che di esigenze, ove oggi si intravedono, nel breve termine, importanti possibilità e opportunità in diversi settori, fra i quali: Agroindustria in tutte le sue forme (macchinari, tecnologie, food di qualità, ecc.); Medicale e Biomedicale; Energie Green e suo indotto; Macchinari per l’agricoltura tradizionali, ma anche con tecnologie satellitari; Meccanica in tutte le sue forme di tradizione e qualità del Made in Italy; Oil & Gas e suo indotto.

 Attraverso quali strumenti la Camera di Commercio italo-brasiliana accompagna le imprese che vogliono fare business in Brasile?

La Ccib, sensibile alle nuove necessità delle aziende, si è già organizzata per l’industria 5.0, adeguandosi alle nuove esigenze di rapidità ed efficienza telematica, anche con nuove figure di alto profilo professionale (Advisor) necessarie a far fronte a qualsiasi “progetto d’internazionalizzazione in Brasile”, sia esso di studio preventivo (Studio di Fattibilità), come anche nella realizzazione di strutture per una presenza commerciale e/o produttiva-assemblaggio, semplice o articolata. Tra le caratteristiche che ci contraddistinguono nel fornire assistenza e consulenze d’alto profilo alle aziende italiane, vi è la nostra conoscenza e capillarità di presenza che possiamo offrire su tutto il Brasile (27 Stati federati). L’ assistenza delle aziende nella loro internazionalizzazione in Brasile inizia dalle valutazioni oggettive e legislative (sempre in evoluzione), rappresentate da: Aspetti doganali e legislativi; Tutela del nome Commerciale e marchi; Mercato di consumo (location); Valutazione dell’Azienda interessata all’internazionalizzazione, con riferimento alle reali sue potenzialità e mercato locale, in funzione del settore d’appartenenza (dimensioni continentali pari al 28 volte l’Italia); Tutela e gestione delle Tecnologie, con presenza di tecnici stranieri sul territorio; Assistenza nel reperimento di Partner (commerciali e/o produttivi); Assistenza nel creare una propria struttura locale (legislativo, societario, fiscale, reperimento di sedi, ecc.); Assistenza anche nello start-up dell’iniziativa in Brasile (commerciale e/o produttiva).

Fra i settori prioritari di investimento c’è quello delle energie rinnovabili. Vi state muovendo in questo senso? Con quali iniziative?

Poiché successivamente a Cop27 di fine 2022, il Brasile, ossia 21 Stati della Federazione hanno ritenuto necessario affrontare il problema di settore in forma strutturata, attraverso un Consorzio chiamato Brasil Verde, noi della Ccib stiamo seguendo l’evoluzione del Consorzio, che nel primo semestre 2024, possa intervenire ad eventi da noi organizzati in Italia, per presentare ed esporre quali possono essere le opportunità del settore per le Imprese italiane. Da parte nostra, sull’argomento abbiamo già ricevuto l’adesione all’iniziativa di un grande Gruppo straniero nel seguire le nostre indicazioni per la realizzazione di impianti Green nel settore del trattamento dei rifiuti ed altri connessi, confidando nel breve di poter concretare una serie d’iniziative, coinvolgendo anche il “sistema Italia” (Mimit), affinché anche in questa occasione (o da subito con noi), il nostro Made in Italy possa trovare spazi utili d’affari nel settore Green e del suo indotto.

Claudio Valenti

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