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Programma Ue a favore dei paesi meno sviluppati del mondo (Pms). Analisi della Corte dei conti

In una nuova relazione speciale che sarà pubblicata a settembre, la Corte dei conti europea analizza il programma dell’Unione europea in materia di aiuti al commercio, che intende sostenere i paesi meno sviluppati del mondo (Pms). Questa iniziativa mira a promuovere la crescita economica e a ridurre la povertà aiutando questi paesi a creare la capacità e le infrastrutture necessarie per partecipare al commercio mondiale. Ma qual è stata l’efficacia di questo sostegno nella pratica?

Attualmente sono 44 i paesi classificati come Pms.

Sono prevalentemente situati in Africa (32 paesi), con un minor numero situato in Asia (8), nel Pacifico (3) e nei Caraibi (1). Questi paesi si trovano ad affrontare un’ampia gamma di sfide, dall’instabilità politica all’isolamento geografico fino alle infrastrutture sottosviluppate e alla limitata capacità produttiva. Il commercio può rappresentare un potente motore per la crescita e la riduzione della povertà, ma solo se gli aiuti sono ben mirati e attuati modo strategico, e se i risultati sono misurati in modo rigoroso.

L’iniziativa di aiuti al commercio è stata inizialmente lanciata in occasione della conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio nel dicembre 2005.

Nel 2007 l’Ue ha adottato la propria strategia in materia di aiuti al commercio, aggiornata nel 2017. Negli ultimi anni, gli aiuti collettivi dell’Ue a favore dei paesi meno sviluppati sono rimasti relativamente stabili. Nel periodo 2017-2022 sono ammontati a 17,2 miliardi di euro, mentre 105,8 miliardi di euro sono stati destinati ad altri paesi in via di sviluppo.

Per valutare in che misura gli aiuti forniti siano adeguati alle complesse realtà dei Pms e, in ultima analisi, quanto siano efficaci gli aiuti dell’Ue, la Corte dei conti europea sta espletando un audit sugli sforzi profusi dall’Ue nei Pms, con visite sul campo in quattro paesi selezionati: Ruanda, Malawi, Angola e Cambogia. Sono stati selezionati nove progetti per un esame più attento, che copre una gamma di tipi di intervento, settori e fasi di elaborazione diversi.

I quesiti principali, come ad esempio se il sostegno dell’Ue è in linea con le esigenze locali, se produce risultati misurabili o se i finanziamenti sono assegnati in modo efficace, troveranno risposta nella prossima relazione speciale della Corte. Le constatazioni e le raccomandazioni complete degli auditor saranno pubblicate nel settembre 2025.

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