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Prosegue la flessione dei mutui immobiliari mentre ritornano le erogazioni a tasso fisso

L’attività di erogazione di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici nel 2023 ha segnato una decisa contrazione dei flussi (-34,2%), che si è attenuata nei primi quattro mesi del 2024 (-7,2%).  Nel dettaglio i flussi di mutui per acquisto abitazione nel 2023 segnano una flessione (-37,8%), che si fa meno pronunciata nel primo quadrimestre del 2024 (-11,1%). Il risultato ha avuto un impatto negativo sulle compravendite residenziali (-9,6% nel 2023 e -7,2% nel primo trimestre 2024), confermando l’importanza del credito per il progetto casa delle famiglie. Analogamente ai prestiti a maggior valore del credito al consumo, anche l’importo medio erogato dei mutui d’acquisto si riduce (125.000 euro nei primi mesi del 2024, era 138.000 euro nel 2022). 

Dal 2023 si osserva un ritorno alle erogazioni a tasso fisso (86% nei primi mesi del 2024 dal 74% del 2023) anche per effetto della forte ripresa delle surroghe (+69% nel 2023), che prosegue nei primi quattro mesi del 2024 (+61,3%). Per tale tipologia di mutui il valore medio erogato si porta a 143.000 euro, a indicare che vengono traslati su altri operatori, che offrono condizioni migliori, contratti a tassi variabili di recente stipula.

Aumentano le quote di credito a sostegno della transizione ecologica delle famiglie

Un contributo positivo è venuto anche dal credito a sostegno della transizione green, sia nell’ambito dei mutui immobiliari (l’incidenza dei mutui d’acquisto di abitazioni green si porta al 12%, dall’11% del 2022), sia nel credito al consumo (la quota di finanziamenti finalizzati per mobilità sostenibile degli operatori multiprodotto è pari al 15% nel 2023, dal 13% del 2022, e quella dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni per l’efficientamento energetico delle abitazioni – quali, ad esempio, impianti fotovoltaici, attrezzature per isolamento termico, pompe di calore – è pari al 22% sul valore totale dei finanziamenti in ambito casa, dal 21% del 2022).

Nell’ultimo trimestre 2023 e primo trimestre 2024 è aumentata lievemente la rischiosità sia dei mutui sia del credito al consumo, dopo tre trimestri di relativa stabilità. La qualità del credito rimane comunque elevata e su valori fisiologici.

Tra la chiusura dell’anno precedente e l’inizio del 2024, l’economia italiana ha conseguito una serie ininterrotta di rialzi in termini di Pil. In questa situazione, stressata però dalla continua riduzione del potere di spesa degli italiani, la dinamica degli indicatori relativi alla qualità del credito, che avevano presentato una stabilizzazione della rischiosità nei primi 9 mesi del 2023, inverte la tendenza, raggiungendo l’1,4% a marzo 2024. Si tratta comunque di livelli di rischiosità contenuti, che non sembrano destare allarmi e che di fatto esprimono l’andamento del credito al consumo per entrambe le forme tecniche (personale e finalizzato).

Per i mutui ipotecari non si osservano scostamenti rilevanti nella qualità del credito, anche se merita una nota di attenzione l’analisi delle sofferenze, che mette in evidenza come queste si incrementino, seppure in modo non accentuato, in particolare nella prima parte del 2024. La possibilità di surroga facilitata, come da Legge di Bilancio 2023, in una situazione di tassi fissi più vantaggiosi rispetto ai tassi variabili, ha rappresentato un’opportunità importante per le famiglie per limitare il rischio e consentire la resilienza del sistema.

Dopo il punto di minimo toccato nel 2023, il credito complessivo alle famiglie inverte la rotta nel 2024 e torna a crescere a ritmi che si consolidano nel prossimo biennio al di sotto di quelli che hanno caratterizzato la fase post Covid

La ripresa del potere di acquisto e il graduale miglioramento della situazione reddituale delle famiglie favoriranno il ricorso al credito, anche se quest’anno lo spazio di ampliamento della spesa delle famiglie sarà marginale. Questo perché i comportamenti delle famiglie saranno ancora improntati alla cautela per effetto dell’erosione dell’extra-risparmio accumulato durante la pandemia causata da un biennio di forte crescita dell’inflazione. Dopo il deciso calo del 2023, torneranno a crescere i flussi di prestiti per acquisto abitazioni e anche i flussi di credito al consumo continueranno a beneficiare del recupero dei prestiti personali. Questa componente mostrerà in prospettiva un progressivo consolidamento sui flussi complessivi, via via che si ridimensionerà il forte impulso alla crescita complessiva da parte del finalizzato auto.

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