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Rapporto mensile Abi: i tassi di mercato continuano la discesa

Gennaio 2025 rispetto a ottobre 2023 i tassi di mercato sono ulteriormente diminuiti a seguito delle riduzioni dei tassi Bce. 

Nei mesi più recenti tale tendenza è proseguita per i tassi a breve termine, mentre per quelli a lungo termine, nei primi giorni di gennaio, si è registrata una inversione con una ripresa.

Tassi di mercato 

Nei primi 16 giorni di gennaio 2025:

  • Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,76% in diminuzione di 8 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,84%) e in diminuzione di 124 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023
  • Il tasso lordo dei Bot a sei mesi è stato in media del 2,56% in calo di 6 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,62%) e in calo di 149 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023
  • Il tasso Irs a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,50% in aumento di 27 punti base rispetto a dicembre (2,23%) e in diminuzione di 103 punti base rispetto al valore massimo di ottobre 2023
  • Il tasso lordo dei Btp a 10 anni è stato in media del 3,68% in aumento di 34 punti base rispetto a dicembre (3,34%) e in diminuzione di 131 punti base rispetto al valore massimo di ottobre 2023.

Tassi di interesse sui prestiti bancari a dicembre 2024

∙ il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,10%, rispetto al 3,23% di novembre 2024 e al 4,42% di dicembre 2023;

∙ il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è il 4,53% (4,53% a novembre 2024 e 5,45% a dicembre 2023);

∙ il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,45% dal 4,55% del mese precedente; cfr.

Tassi di interesse sulla raccolta bancaria

Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a dicembre 2024 è stato il 3,04%.

A novembre 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,14%; area dell’euro 2,79%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 275 punti base. 7.

Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a dicembre 2024 è stato il 2,41%, con un incremento di 110 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.

A dicembre 2024 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,91% (0,93% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022).

Il tasso sui soli depositi in conto corrente è lo 0,47% (0,48% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022), tenendo presente che il conto corrente non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi.

Margine tra tasso sui prestiti e tasso sulla raccolta 

  1. Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a dicembre 2024 è di 217 punti base.

Quantità della raccolta da clientela 

La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 164 miliardi tra novembre 2023 e novembre 2024 (56,8 miliardi famiglie, 16,2 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).

A dicembre 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno fa del 6,8% (+7,2% nel mese precedente).

I soli depositi, nelle varie forme, a dicembre 2024 sono cresciuti dell’1,7% su base annua (+4,5% il mese precedente).

La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a dicembre 2024 è risultata in aumento del 2,4% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+4,8% a novembre 2024;.

Prestiti bancari 

Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a dicembre 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dell’1,0% rispetto a un anno prima, in attenuazione rispetto al -1,8% del mese precedente; a novembre 2024 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,6% mentre quelli alle famiglie erano rimasti invariati.

Crediti deteriorati 

A novembre 2024 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 31,1 miliardi di euro, da 31,6 miliardi di settembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023).

Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di oltre 165 miliardi. A novembre 2024 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,51% dei crediti totali. A settembre 2024, tale rapporto era l’1,52% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015; .

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