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Scambio commerciale tra Roma e Pechino ha raggiunto i 72 miliardi di dollari nel 2024

di Lorenzo Riccardi, Presidente Camera di Commercio Italiana di Pechino

Nel 2025 si celebrano 55 anni di rapporti diplomatici tra Italia e Cina, coincidenti con il 50° anniversario delle relazioni ufficiali tra Bruxelles e Pechino. Questi eventi seguono alcuni dei momenti più alti promossi nel 2024: il ventesimo anniversario del Partenariato Strategico Globale e il settecentesimo anniversario della morte di Marco Polo.

In questo contesto, il Sistema Italia ha intrapreso numerose iniziative per valorizzare il Made in Italy. Durante la missione ufficiale del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è stato firmato un piano d’azione triennale di cooperazione economica (2024-2027), articolato in sei aree: commercio e investimenti, cooperazione finanziaria, innovazione tecnologica, sviluppo sostenibile, settore medico-sanitario e relazioni culturali. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha visitato la Cina ed è stato ricevuto dal Presidente Xi Jinping al Palazzo dell’Assemblea Nazionale del Popolo, dove ha partecipato al Forum culturale Italia-Cina e alla firma di accordi bilaterali.

L’aumento delle missioni istituzionali e la partecipazione ad eventi e fiere contribuiscono a rafforzare le relazioni economiche tra i due Paesi. Nel 2024, l’interscambio commerciale tra Roma e Pechino ha raggiunto 72 miliardi di dollari, registrando una flessione nelle esportazioni italiane con un volume totale di export dall’Italia pari a 26 miliardi di dollari e importazioni dalla Cina per 46 miliardi. La Cina rimane il principale mercato nel Far East per l’Italia e il secondo extra-europeo dopo gli Stati Uniti.

Le esportazioni italiane in Cina includono principalmente prodotti tessili e abbigliamento (26%), macchinari e apparecchiature (23%), sostanze chimiche (8%), prodotti farmaceutici (6%) e mezzi di trasporto (6%).

Sul fronte degli investimenti diretti, le aziende italiane nel Paese hanno uno stock di capitale investito superiore a 15 miliardi di euro, mentre gli investimenti cinesi in Italia ammontano a 2,8 miliardi. Oltre 1.500 imprese italiane operano in Cina, impiegando 130.000 persone e generando un fatturato di 32 miliardi di euro.

Il commercio tra Cina e Unione Europea si inserisce in un contesto caratterizzato dalle tensioni con gli Stati Uniti, che hanno imposto dazi su numerosi prodotti e regioni, influenzando le catene di fornitura globali. In risposta alla trade war avviata nella prima amministrazione Trump e proseguita successivamente, la Cina ha rafforzato la propria rete di accordi di libero scambio con diversi Paesi e regioni, tra cui l’Asean, l’America Latina e il Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (Cptpp). Questi accordi ampliano le opportunità di diversificazione commerciale e attraggono nuovi investimenti, con implicazioni anche per le aziende italiane presenti sul mercato cinese o coinvolte in catene di fornitura integrate a livello regionale.

 

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