Seminario “Efficienza energetica del servizio idrico integrato. Riflessi su ambiente, tariffa e opportunità”, tenutosi al Tecnopolo di Reggio Emilia, organizzato da Garc Ambiente e Fondazione Rei. Un’occasione per approfondire l’importanza strategica dell’efficienza energetica per i gestori del servizio idrico integrato, con ricadute dirette sulla qualità del servizio, sull’ambiente e sui cittadini, fruitori di questo servizio essenziale.
Nel corso dell’evento Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici, ha commentato: “Le utilities italiane che operano nell’idrico utilizzano ogni anno oltre 6 Twh di energia, un consumo che supera quello annuale di tutti i treni della Penisola. Il conflitto russo-ucraino, in corso da ormai due anni, ha stravolto le logiche di business di questi operatori che, nonostante i numerosi interventi delle istituzioni nazionali ed europee per calmierare i prezzi, hanno visto impennare il costo dell’energia: da 300 milioni di euro nel 2019 a 800 milioni di euro nel 2023, con una previsione di 600 per il 2024.
“Complessivamente, nel periodo 2020 – 2024, il caro energia per le utilities idriche è stato pari a 2,8 miliardi di € – ha proseguito Carta – l’equivalente di quanto investono tutti gli operatori in un anno. Per ridurre ulteriormente il caro energia e liberare risorse finanziarie utili a sviluppare le reti idriche del Paese la chiave sarà lo sviluppo delle rinnovabili, immuni alla volatilità di prezzo dei mercati energetici: per farlo, però, è fondamentale rimuovere limiti e moratorie al fine di snellire gli iter autorizzativi in merito, che rappresentano oggi oltre il 20% del costo di investimento”.