Armonizzare le procedure per ottenere le licenze di costruzione ed esercizio delle centrali nucleari di nuova generazione e introdurre una regolamentazione standard sulla sicurezza negli impianti dell’Unione europea. È questo l’obiettivo del progetto Harmonise, finanziato dalla Commissione europea, al quale partecipano 17 partner Ue, tra i quali Enea e Ansaldo Nucleare. “L’urgenza di rivedere il sistema delle licenze, il cosiddetto licesing, soprattutto dal punto di vista normativo nasce per incrementare la sicurezza e la sostenibilità delle soluzioni innovative dell’industria nucleare”, spiega il responsabile del progetto per Enea Francesco Lodi, ricercatore del Dipartimento Nucleare.
La Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) ha avviato diversi programmi di ricerca come Euratom-Horizon Europe per svolgere attività di ricerca e formazione nel settore nucleare, puntando sul continuo miglioramento della sicurezza e della radioprotezione. In questo contesto si inserisce Harmonise, che analizza le innovazioni in termini di sicurezza per i nuovi reattori a fissione e fusione e i requisiti di licesing per le prossime installazioni. Il progetto persegue un approccio integrato, basato sui risultati di altri progetti di ricerca e sulle attività internazionali di cooperazione per l’armonizzazione delle metodologie e delle norme oltre che sui risultati di recenti stress test su impianti nucleari in Europa.
Nel progetto sono coinvolti i centri di ricerca Enea di Bologna e Frascati con ruolo di supporto in diversi work package, in particolare quello dedicato allo sviluppo concettuale di un nuovo licesing, basato su metriche di rischio e performance, e quello incentrato sull’individuazione dei gap nelle norme ingegneristiche. Enea ha il ruolo di leader nel work package sulla sicurezza degli impianti.
“Tra le attività per dar vita ad un contesto di licesing più omogeno e comprensivo, vi è il sondaggio che Enea ha condotto per raccogliere le principali novità progettuali dei sistemi proposti oggi per il nucleare del futuro”, prosegue Francesco Lodi. “Il focus è stato messo sulle innovazioni che hanno implicazioni dirette sulle performance di sicurezza e su come queste si inseriscono nell’attuale processo di licesing. Analizzando l’applicabilità delle ‘Specific Safety Guides’ dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea) al reattore a fissione di IV generazione Alfred, in Romania, e al reattore a fusione Demo, che sarà il successore dell’impianto sperimentale Iter in costruzione in Francia, è emerso che quasi il 90% delle raccomandazioni dell’Iaea può essere applicato ai reattori a fissione innovativi, mentre la percentuale diminuisce sensibilmente per i reattori a fusione”, conclude Lodi.