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“Stiamo attraversando una fase molto favorevole in termini di sintonia tra i nostri Governi, sui temi europei e internazionali”. Nostra intervista all’Ambasciatore Michele Pala

“Dal momento in cui sono arrivato in Svezia, ho subito avuto la netta impressione di quanto l’immagine dell’Italia sia ben presente e definita presso il pubblico svedese e quanto apprezzati siano i tradizionali aspetti del brand Italia” sosteneva l‘Ambasciatore Pala, nella nostra precedente intervista.

Vediamo insieme se, le prime impressioni del 2024, sono confermate anche quest’anno.

Secondo le più recenti stime del Governo svedese, l’economia dovrebbe tornare a crescere più decisamente nel 2025 anche grazie a un piano messo a punto dai partiti di governo, in collaborazione con i Democratici, che hanno approvato sei progetti al fine di attuare riforme politiche per risolvere le principali sfide sociali del Paese.

Ambasciatore, nei primi mesi di quest’anno ci sono state visite in Italia da parte del Primo Ministro Kristersson e della Vice Premier Busch.Si rafforza la cooperazione politica e commerciale con la Svezia?

Assolutamente si. Stiamo attraversando una fase molto favorevole anche in termini di sintonia tra i nostri Governi, oltre che tra le persone che li guidano, sia sui temi europei che su quelli dell’agenda internazionale. Italia e Svezia sono molto più vicine di quanto si tenda generalmente a pensare, evidentemente frutto anche del lavoro fatto per far reciprocamente comprendere meglio la prospettiva nordica e quella mediterranea all’interno della grande famiglia europea e ora anche della Nato. Oltre al Primo Ministro e alla Vice Premier che ha partecipato ad un Business Forum con il Ministro per il Made in Italy Urso, anche altri membri del Governo svedese hanno visitato in questa prima parte dell’anno l’Italia come i Ministri della Migrazione Forssell, quello della Difesa Civile Bohlin e quello della Ricerca ed Educazione Pehrson. Questo significa che c’è grande interesse per l’Italia in Svezia ed anche da parte nostra vogliamo decisamente incrementare il livello di collaborazione in tutti i settori. Abbiamo organizzato a marzo qui a Stoccolma le prime consultazioni bilaterali sullo spazio e avremo presto anche consultazioni su tematiche europee a livello alti funzionari. Abbiamo molto in comune e vogliamo valorizzarlo sistematicamente più di quanto non fatto in passato.

Nella sua precedente intervista lei ci diceva che il potenziale di scambio tra Italia e Svezia resta ancora ampio, che cosa è avvenuto nel 2024?

Continuo ad esserne convinto, anche se il trend al rialzo, con l’eccezione di alcuni settori come il food and beverage, nel 2024 non si è mantenuto, complice probabilmente una economia che in Svezia è cresciuta al di sotto delle aspettative. Ma va sottolineato che ci attestiamo comunque a livelli di interscambio nettamente superiori al periodo pre-covid. Le sfide con le quali è attualmente confrontato il commercio internazionale portano inevitabilmente adesso a guardare di più anche alle possibilità di sbocco sui mercati europei, in particolari quelli caratterizzati da consumatori con un alto potere d’acquisto come in Svezia. Aggiungiamo a questo la crescente consapevolezza dei paesi europei di dover rafforzare la propria competitività, la quale passa anche attraverso al perfezionamento del mercato unico interno all’Unione, un tema molto sentito qui in Svezia, che, come l’Italia, ha una forte vocazione all’export. Per quanto riguarda l’Ambasciata, siamo molto impegnati a dare attuazione anche qui al piano d’azione per l’export annunciato dal Vice Presidente Tajani. Abbiamo da poco celebrato la seconda edizione della Giornata del Made in Italy con un evento molto riuscito che ha focalizzato sulle eccellenze italiane nel settore della mobilità sostenibile ed altri eventi sono già in programma, come per esempio a metà maggio porteremo per la prima volta in Svezia Smau “Italy RestartsUp in Stockholm” con un focus sull’innovazione made in Italy.

Uno dei provvedimenti più rilevanti in materia di energia da parte del Governo svedese è la trasformazione della politica energetica. Che cosa sta avvenendo nel Paese?

La Svezia aveva deciso, come altri paesi, di uscire gradualmente dall’energia nucleare, salvo trovarsi poi priva di valide e rapidamente sfruttabili fonti alternative non inquinanti in un contesto ulteriormente acuitosi nella sua gravità con la crisi energetica seguita all’invasione dell’Ucraina. Il Governo in carica (da ottobre 2022) ha quindi deciso di tornare a puntare sul nucleare senza con questo trascurare gli effetti della transizione climatica. La Svezia intende infatti aumentare la produzione di energia elettrica raggiungendo entro il 2040 una produzione al 100% priva di combustibili fossili attraverso una strategia che si concentra sul nucleare, partendo dagli attuali reattori che già forniscono quasi il 40% dell’elettricità del Paese. Quindi, oltre a fermare lo spegnimento di alcune centrali, saranno necessari ingenti finanziamenti (pubblici e privati) per costruire anche nuovi reattori entro il 2035 con una espansione entro il 2045.

La Svezia si sta muovendo anche nel settore dei Small Modular Reactor (Smr), reattori di piccola scala. A febbraio di quest’anno sono iniziati i lavori del primo prototipo, fondamentale per la dimostrazione e la commercializzazione di queste nuove tecnologie. L’Esecutivo ha inoltre dichiarato di voler riprendere l’estrazione dell’uranio, di cui la Svezia dispone di una quantità (tale da alimentare tutti gli impianti nucleari esistenti e previsti.

Più sopra ha citato lo spazio. Ci può confermare che si tratta di uno dei settori più promettenti per lo sviluppo della cooperazione bilaterale?”

Non è un caso che nelle dichiarazioni alla stampa che sono seguite all’incontro del 26 febbraio scorso a Roma tra il Presidente del Consiglio Meloni e il Primo Ministro svedese Kristersson il settore spaziale sia stato esplicitamente menzionato come uno dei principali settori in cui sviluppare la collaborazione bilaterale, considerate le molteplici opportunità scientifiche e industriali (anche dual use) che offre. La collaborazione con l’Italia in questo settore è iniziata oltre dieci anni fa, ma riserva grandi possibilità anche grazie alla base di lancio di cui la Svezia dispone ad Esrange nell’estremo nord del paese. In questo contesto molto promettente, grazie alle cooperazioni bilaterali come Artemis, alla partecipazione ai progetti multilaterali e alle capacità di un comparto spaziale ed aerospaziale caratterizzato da una filiera completa di prodotti e servizi, le prospettive sono estremamente promettenti.

Che cosa ci dice a proposito della capsula Minrene?

A novembre 2022 abbiamo lanciato da Esrange la capsula Minrene e da allora stiamo rilanciando la collaborazione con la Svezia e intensificando i rapporti in questo settore strategico. Più recentemente l’Istituto nazionale di astrofisica e l’Università di Milano hanno firmato con l’Istituto svedese di fisica spaziale e la Swedish Space Corporation un MoU per un progetto mirato allo sviluppo di un sistema di monitoraggio solare per l’identificazione e l’analisi spettrale della superficie solare prima, dopo e durante il verificarsi dei fenomeni di brillamento.

Per il rafforzamento della filiera aerospaziale italiana supportiamo regolarmente le visite in Svezia di grandi aziende e le delegazioni di cluster industriali, da ultimo quello piemontese con il quale nel novembre scorso abbiamo visitato insieme anche la base spaziale di Esrange per identificare opportunità di collaborazioni e discutere accordi per condividere le sfide dei nuovi scenari tecnologici dell’economia dello spazio.

Non da ultimo, a marzo 2025 si è svolta la missione congiunta del Ministero degli Affari Esteri, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Agenzia Spaziale Italiana per avviare consultazioni sulle tematiche dello spazio con le controparti svedesi di cui dicevo prima. Gli incontri con la componente industriale svedese e le diverse realtà istituzionali hanno permesso di identificare possibili iniziative bilaterali, potenziali collaborazioni, e sinergie in ambito europeo di carattere politico, scientifico e industriale. Lo spazio è certamente uno dei settori prioritari per questa Sede, suscettibile di caratterizzare sempre più la qualità dei rapporti italo-svedesi.

Adriana Caccia

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