I dati estrapolati dall’Ufficio studi della Cgia dall’indagine sull’evasione del fisco presentata dal direttore dell’Agenzia delle entrate/Riscossione nell’audizione tenutasi presso il Senato.
Solo 3,47 milioni di grandi imprese hanno più di 822 miliardi di debiti col fisco
Dei 22,26 milioni di contribuenti con carichi residui affidati tra il 2000 e il 31 gennaio 2025, solo 2,86 milioni (il 12,8 per cento del totale) sono persone fisiche con attività economica (ditte individuali, società di persone, lavoratori autonomi, etc.). Altri 3,47 milioni (il 15,6 per cento del totale) sono persone giuridiche (società di capitali) e ben 15,93 milioni (il 71,6 per cento del totale) fanno riferimento alla categoria delle persone fisiche (lavoratori dipendenti, pensionati, etc). Nonostante le grandi imprese con debiti fiscali non ancora onorati siano relativamente poche, presentano però un carico residuo “spaventoso”; come dicevamo più sopra pari a 822,7 miliardi di euro.
Lazio, Campania e Lombardia al top per mancati pagamenti
A livello territoriale il debito fiscale pro capite più elevato maturato in questi ultimi 25 anni è in capo ai residenti del Lazio con 39.673 euro. Seguono i campani con 27.264 euro e i lombardi con 25.904 euro. Le situazioni più virtuose, invece, le scorgiamo nelle regioni a statuto speciale del Nord. Se in Valle d’Aosta il debito pro capite ancora da riscuotere è di 12.533 euro, in Friuli Venezia Giulia è di 11.125 euro e in Trentino Alto Adige di soli 6.964 euro. Se invece misuriamo i mancati pagamenti di tasse e contributi, etc. in valore assoluto, la situazione più critica si verifica in Lombardia con 259,3 miliardi di euro di debiti. Seguono il Lazio con 226,7 miliardi, la Campania con 152,5 miliardi e l’Emilia Romagna con 87,9 miliardi.Ovviamente i dati negativi del Lazio e della Lombardia sono decisamente condizionati dalla presenza in queste due regioni della stragrande maggioranza delle big tech, delle multinazionali e dei grandi gruppi industriali presenti nel Paese.