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Terna: via libera al progetto di razionalizzazione della rete elettrica nella media valle del Piave

Investimento di 149 milioni di euro; saranno realizzati da Terna oltre 25 km di nuovi elettrodotti in cavo interrato e 71 km di linee aeree che permetteranno la demolizione di 100 km di elettrodotti aerei esistenti, per un totale di 390 tralicci, attualmente interferenti con i centri abitati; l’opera aumenterà la resilienza della rete in caso di eventi climatici estremi e consentirà il pieno sfruttamento della produzione idroelettrica locale

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha riavviato il procedimento autorizzativo del progetto di razionalizzazione della rete elettrica nella media valle del Piave, a seguito della conclusione favorevole della procedura di Valutazione di impatto ambientale e del recepimento nel progetto di Terna delle indicazioni contenute nel Decreto di Compatibilità Ambientale.

L’intervento, per cui la società investirà 149 milioni di euro, prevede la demolizione di circa 100 km di linee aeree, per un totale di 390 tralicci, che verranno sostituiti da oltre 25 km di elettrodotti in cavo interrato, compreso l’attraversamento del Comune di Ponte nelle Alpi, e 71 km di linee aeree. Verrà inoltre realizzata una sezione a 220 kV, presso l’esistente stazione elettrica a 132 kV di Polpet, raccordata agli attuali elettrodotti 220 kV afferenti al nodo di Soverzene.

Il riassetto della rete, che interessa i territori dei comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Longarone, Ospitale di Cadore e Perarolo di Cadore, consentirà, grazie al vasto piano di demolizioni, di allontanare le nuove infrastrutture dai centri abitati senza limitare le potenzialità dell’Aeroporto di Belluno.

Gli interventi consentiranno di migliorare l’affidabilità e la qualità del servizio, incrementando la resilienza della rete e garantendo maggiore affidabilità in occasione di eventi climatici estremi. Il progetto garantirà, inoltre, il pieno sfruttamento della produzione delle centrali idroelettriche dell’alto Bellunese anche in condizioni di rete non integra.

 

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